mercoledì, novembre 26, 2014

La rosa malata

 Quando la luna si accende nel verso
Piangono i ladri cade una rete al suolo
E compone un suono come di cristallo
Che vana è la caduta dico al verso
Che vano il cristallo di Boemia masticato in bocca
Che vano il cavallo che galoppa sulle tombe
Pregando il nulla
Sartre lo disse e io lo lessi in prigione durante la lezione di matematica
Il nulla corrode l'essere come un verme
E lo seppi dalla bocca di mia madre la malchiamata Felicitá
Che l'uomo tornerá a regnare sul nulla
E il nulla mostrerá agli uomini la mano
Che ha il volto pallido della follía
E il tremito del verso
E il timore del piccolo sesso delle fate che ancora non sanguinano.

*

In quanto alla minestrina rudimentale della metafisica
In effetti l'uomo è una passione vile, Spinoza lo disse
L'uomo non è che un essere malvagio di cui non parla la filosofia
Un essere che teme le sue mani equivoche
Ferito dalla logica
Stanco di parlare al nulla con sussurri
E scrivo questi versi  perché tornino gli dei
Ricardo Reis lo disse plagiando Pessoa mentre un cane latrava
Chi camminó tra viola e viola?
Eliot lo disse e c'era proprio quello stesso cane a commentare i suoi versi
Che dicemmo che l'uomo è pastore del del nulla
E si proporziona un sepolcro per piangere da soli
Succo di rose patite
Che altro mai se non una tenebra lirica in vano
Un incubo che pregano gli uomini
Heidegger diceva e non so perché lo so, che l'uomo è il pastore dell'essere
Ma io dico che l'uomo è pastore dell'escremento
Signore solo della rabbia
Abitante unico del salmo
Fatto per piangere da solo
E io adoro solo la sillaba nuda del versetto
Nudo come la menzogna
Come il silenzio
Mentre un usignolo cade sulla pagina
E gli uccelli gridano: Scardanelli, Scardanelli
E ormai non c'è niente qui salvo una linea vuota
Perché l'ultimo signore con corona
È la schiuma della coppa
La marea della coppa come direbbe un kennig islandese.

Leopoldo María Panero
Trad. genseki

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