giovedì, gennaio 23, 2014

Carlos Edmundo de Ory

Cesar Vallejo



Quegli che mai patí sciamanica follía
Malato di radici volto immenso
Scettro di usignolo rictus itterico
Con la tua memoria in spalla percorro vasto lato
Di grido miserere re creaturale che non
Ebbe altro trono che il suo trillo triste
Testa di scoglio anima di pani
Fratello bello occhi di miniera
Mio solo cristo mio gemello lupo
Sosia della tua gola rasata non mi scordo
Il tuo volto naturalista di tremenda stranezza
Come una cattedraele di osso naturale.



*



Viaggiomi in donna e non giungo mai
Odore d'avventura treno senza binario
Il piede stanco troncata la testa
Non giungo mai eppure non mi arresto



In donna bevo e mai non son ebbro
Sapore tossico di un liquore di stelle
Ieri ne bevvi ed oggi ancor di piú
Il gotto trinco eppur non ho bottiglia



Son nudo e vo vestito con il vecchio maggiore
Che non v'è saggio piú folle in nuditá
E dipinta di blu sa la mia schiena



Sa sostenere l'angelo nano
Che porto in qualche posto e con la mano
L'anima mia che in nessun posto ha loco.

*

Trad. genseki

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