lunedì, luglio 15, 2013

Vetrai

Veramente mi pareva di respirare nella fornace, coi vetrai di Murano, e di non avere nella mano la penna ma un ferro, ma un ferro da soffio con in cima un vetri fuso e di non essere rischiarato dal mio quieto olio di oliva ma dalla vampa della grande ara incandescente.
Mi bisognava per creare il calice, convertir la parola in quella piccola pera di pasta rossa dal garzone aggiunta di tratto in tratto alla forma che nasce sotto i tocchi dell'ordegno.

...

Ecco alfine sul foglio di carta, il vetro che si tempera a poco a poco, quasi colorato d'un colore mattutino dal mio spirito, come da un'alba piú profonda di quella vera.

G. D'Annunzio

Da: "Il compagno dagli occhi senza ciglia"












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