venerdì, novembre 18, 2011

Reincarnazioni

Le chiese nere come ceppi carbonizzati
In tutto quel gemere d'oro crepuscolare
Nello scricchiolare senile delle roveri
E gli sbadigli sarcastici dei lupi
Ci chiamavamo ad una festa di campanili
Ad un'aurora di colombe tra i coppi e gli abbaini
Allora fu lo strepito degli zoccoli sul selciato
Che bruciò quella possibile reincarnazione
A farci restare da questo lato dello specchio
A contare le banconote del riscatto
Sull'erba troppo verde di un campo di golf
In saldo.

*
Non era possibile svegliarsi
Nella notte di bronzo dello specchio
Per vomitare tutto quello zinco
Sulle felci lavate dalla luna.
*

Nessun commento: