martedì, aprile 20, 2010

Georg Trakl

Georg Trakl

L'Autunno del solitario

Ritorna l'oscuro autunno in abbondanza di frutti,
Splendore ingiallito dei bei giorni estivi.
Puro azzurro s'insinua dallo sfascio delle colline;
Da antiche saghe risuona volo d'uccello
Riposa giá il vino, morbida quiete
Riempie di risposte sussurrate l'oscura domanda.

Su alture deserte stanno sparse croci;
Nel bosco rosso si perde un gregge.
Vaga la nube sullo specchio del lago;
Quieta riposa la capanna del contadino
L'ala azzurra della sera dolcissimamente sfiora
Un tetto di paglia secca, la terra nera.

Presto si annideranno le stelle nelle fronti spossate;
In fresche locande circolano silenzi novelli.
Escono delicatamente gli angeli dagli occhi azzurri
Degli amanti che teneramente soffrono
Freme il canneto, osseo grigio assalto,
Quando nera rugiada stilla da nude pareti.

trad. genseki

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