giovedì, febbraio 26, 2009

Trilce XV

Quella che segue è ancora una poesia di quello che potremmo chiamare il “ciclo della madre” in Trilce.

La rielaborazione della perdita e del lutto comporta l'assunzione dell'infanzia, un viaggio nel proprio passato, nel vuoto, negli inferi della personalitá che va formandosi e deformandosi. da questa discesa nell'abisso della terra la madre va mergendo come l'asse portante, che permette la coerenza el ricordo e la continuitá dell'io. La madre è colonna e colonnato e arco: asse e protezione. L'icona della madre è quella della Vergine, madre di dio padre. Nella mitologia familiare di Vallejo, oltre ogni etnicismo e senza tirare in ballo la psicanalisi, il padre è fratello e in parte anche figlio.

Se la madre assume la forma icona della Vergine Maria, il padre è il Padre e il Cristo contemporanemente.

L'immortalitá è propria della madre, affermata e riaffermata nelle forma di una immanenza e di una quiddità assolute: “cosí...così” che ritmano il rifiuto di qualsiasi orizzonte di trascendenza. L'immortalitá della madre è assolutamente carnale, corporale e architettonica.

genseki


Trilce XV


Madre, domani verró a Santiago

Per bagnarmi nel tuo pianto benedetto

Ora che vado riordinando piaghe e delusioni

Di false faccende.


Mi aspetterá il tuo arco di stupore,

Le tue colonne d'ansie tonsurate

Che finiscono con la vita e col cortile

Il corridoio tutto stucchi e gale;

Mi aspetterá il seggiolone aio

Quell'affare a ganasce di dinastico cuoio

Che con cinghie e laccetti stringe stretto

Natiche pronipoti.


Sto setacciando i miei piú puri affetti

Sto trivellando, non odi la sonda?

Non odi le campane strepitanti?


La tua formula d'amore sto plasmando

Per ciascuno dei vuoti del suolo

Per tutte le cinture piú distanti

E per le citazioni piú distinte.


Cosí morta immortale, cosí

Sotto l'arcata doppia del tuo sangue

Ove passar si debe con riguardo

Con un riguardo tale che mio padre

Persino lui si fece mezzo uomo

Fino ad essere il primo dei tuoi figli.


Cosí morta immortale,

Nel colonnato delle tue ossa

Che non cadrebbe neppure per le lacrime

E nel cui fianco non poté insinuare

Il destino nessuna delle dita

Così, madre immortale, cosí.


trad genseki

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