mercoledì, febbraio 25, 2009

Credo Signore, aiuta la mia incredulitá

... allora il padre del'epilettico o indemoniato rispose con queste dense, eterne parole “Credo, Signore, aiuta la mia incredulitá!”. Credo, Signore, socorri la mia incredulitá! Potrebbe sembrare una contraddizione, se egli crede, se ha fiducia, perché dovrebbe chiedere al Signore che venga in suo soccorso, in soccorso della sua mancanza di fede? Tuttavia questa contraddizione è quella che da il suo valore umano piú profondo al grido che sale dalle viscere del padre dell'indemoniato. La sua fede è una fede a base di incertezza. Perché crede, cioè, perché vuole credere, perché ha bisogno che suo figlio si curi, chede al Signore che venga in aiuto della sua incredulitá, del suo dubbio che effettivamente tal cura possa darsi. Tal è la fede umana.

... Una fede assurda, senza ombra di incertezza, una fede da carbonai stupidi, si unuce all'incredulitá assurda, all'incredulitá senz'ombra di incertezza, all'incredulitá degli intellettuali afflitti da stupiditá affettiva ...

L'incertezza, il dubbio, la voce della ragione, era l'abisso, il “gouffre” terribile davanti al quale tremava Pascal. E fu questo a condurlo a formulare la sua terribile sentenza: “il faut s'abêtir” bisogna instupidire.

Per disperazione, si afferma, per disperazione si nega, e per essa ci si astiene dall'affermare e al negare...

Unamuno
Il Sentimento Tragico della Vita

trad genseki