martedì, gennaio 27, 2009

Il giorno della memoria

Il Mondo è fondato sulla dimenticanza. Se non esistesse la dimenticanza non esisterebbe nemmeno il mondo.
Il desiderio di Dio, il ricordo del Gudizio, l'ebrezza spirituale sono gli architetti del mondo che deve venire.
Se l'insieme degli uomini volgesse il viso verso il mondo di lá, noi tutti andremmo verso di esso e nessuno rimarrebbe.
Dio Altissimo vuole, invece, che si resti qui, e che i due mondi sussustano entrambi. Per questo ha incaricato due funzionari, la trascuratezza e la vigilanza, perché le due abitazioni restino in ordine

Rûmî

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A prima vista appare poco chiaro perché Dio abbia creato la dimenticanza. Ma il significato è questo: se non ci fosse la dimenticanza, l'uomo penserebbe continuamente alla propria morte e non costruirebbe case e non intraprenderebbe nulla. Perció Dio ha posto negli uomini la dimenticanza. Perció un angelo è incaricato di insegnare al bambino così che non dimentichi nulla, e un altro angelo è incaricato di battergli sulla bocca perchè dimentichi quello che ha imparato

Martin Buber
Racconti dei Chassidim

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Il patrimonio della memoria è un ostacolo all'unione con Dio mediante la Speranza.

Edith Stein
Scientia Crucis

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Sembrerrebbe che i due Angeli vadano onorati: quello della meomoria e quello della dimenticanza: è possibile forse l'odio ove non vi sia memoria dell'offesa? Oso risondere no. Forse l'odio si annida della memoria e si nutre della dimenticanza. Krishnamurti soleva sostenere, invece, che ove non vi è libertá dal conosciuto là dove non vi è amore. Il conosciuto è tale nella memoria. L'amore è sempre abbandonare.
Al giorno della memoria sarebbe, allora, lecito e racomandabile affiancare un giorno della dimenticanza o della purificazione.
Il karma del passato si tagli in un solo colpo.
genseki

5 commenti:

L'agliuto ha detto...

Splendido, soprattutto Rumi.
Suggestivo il tuo "forse l'odio si annida della memoria e si nutre della dimenticanza", ma temo di non capirlo.
Se mi permetti due chiacchiere, la memoria è connessa al tempo (alla successione). Se la dimenticanza è l'opposto della memoria, allora la simultaneità dello spazio - l'eterno presente del tempo tramutato in spazio - non prevede memoria alcuna.
Il solo dubbio che mi resta riguarda l'opposto della memoria, perché dimenticare implica comunque un preventivo incidere nella mente, in seguito cancellato. Il vero opposto dovrebbe essere un'assoluta impermeabilità al ricordo, una refrattarietà a qualsiasi incisione. Chissà.
Cari saluti.
Asno

Pietro Cadelli ha detto...

Si, non direi che la dimenticanza è l'opposto della memoria ma che ne è il complemento. Memoria e oblio sembrerebbero le due facce di Giano. Memoria e dimenticanza si intrecciano. Agostino si domandava che cosa significasse "ricordo di aver dimenticato". Ed era un po questo che volevo die con la frase di cui parli. L'odio nasce o puó nascere dal ricordo di un afronto e si nutre dell'oblio di tutte quelle ragioni che possono giustificare relativizzare l'affronto stesso.
Leggendo Dogen sembrerebbe che la mente illuminata sia nell'impossibilità di ricordare davvero.
a presto
genseki

Anonimo ha detto...

Buongiorno,
intervengo su questo interessante post per ricordare che nella lingua classica araba,
che è lingua sacra e liturgica allo stesso tempo,
il termine "uomo" si traduce con "ins", il cui etimo è "colui che dimentica".
Al primo uomo Allah, swt, ha insegnato i nomi di tutte le cose.
Adamo, che fu profeta e vide l'iscrizione posta sulla Porta del Paradiso, è stata dunque data la Conoscenza: se non fosse per la sua natura di essere che dimentica (e dunque sbaglia) sarebbe in stato di perfezione perenne.
Nel caso l'uomo ricordasse tutto (cioè rimettesse tutto nel cuore) sarebbe sempre giusto e non sbaglierebbe mai.
Per questo Allah, swt, ha detto che se gli uomini non peccassero li sostituirebbe con altri che compiano peccati.
Del perdono di Allah, swt,
l'uomo ha bisogno poichè Egli,Allah, detiene il nome di
Perdonatore (Ar-Ghafur)), Indulgente (At-Tawwab),
Clemente (Ar-Rahman), Misericordioso (Ar-Rahim).
Il ricordo di Dio (Dhikru-lLah) alla fin fine è l'unica cosa che conta, tutto il resto si può anche scordare a patto di riconoscere di averlo fatto e chiedere perciò il Suo perdono.
Cari saluti da 'Umar

L'agliuto ha detto...

Eccezionale, Dogen.
Chissà se è troppo azzardato supporre che l'illuminato non può ricordare perché, nell'eterno presente collettivo, tutto ciò che accadde ed accadrà ad ogni individuo (dal filo d'erba a ciascuno di noi) accade qui ed ora? Accade - voglio dire - all'interno dell'illuminato stesso, un interno che però coincide con l'universo.

Pietro Cadelli ha detto...

grazie per le interessanti osservazioni e per l'interesse.
Il fine settimana sono impegnato nei lavori del campo, lunedi scendo in cittá e spero di riprendere questa discussione.
a presto
genseki