martedì, ottobre 17, 2006

La dichiarazione di Alamût


(Mowlana Alazikrihis-salâm) 8 agosto 1164

Il diciassettesimo giorno del mese de Ramazân dell’anno 559 dell’egira, sotto il segno della Vergine, essendo il sole nella costellazione del cancro, Imâm diede ordine che un scranno (minbar) fosse posto rivolto all’Ovest, sulla spiananta di Alamût) quattro stendardi furono fissati rispettivamente a ciascuno dei quattro angoli dello scranno. I compagni del Khorassan furono posti destra della scranno. Quelli dell’Irâq persiano alla sinistra. I Daylamiti e i compagni di Rûdbar furono sistemati proprio di fronte. Nel mezzo, davanti allo scranno, fu posta una piattaforma e il faqîh Mohammad Bostî ricevette l’ordine di restae su questa piattaforma. Verso mezzogiorno, il gran maestri (Khodâvand) 'alâ dhikri-hi's-salâm vestito con una tunica bianca e con in capo un turnabte bianco, discese dalla Rocca di Alamut. Si avvicinò allo scranno da destra e ne salì gli scalini con lentazza e maestà. Tre volte, egli espresse i suoi saluti ; una prima volta ai Dalamiti davanti a lui, una seconda volta volendosi a destra, una terza volta volgendosi a sinistra. Per un momento restò seduto sui talloni. Poi si drizzò in piedi, passò il cinturone cui era sospesa la sua spada, e, a voce alta lesse questo proclama :

“Alzatevi, perchè il giorno della Resurrezione s’è levato. L’attesa del Segnale compiuta, Ecco giunta la Resurrezione che è il culmine di tutte le resurrezioni. Oggi non si devono più cercare prove nè indizi; oggi la Conoscenza non dipende piú dalle Scrittre, nè dai discorsi, nè dai simboli, nè dagli atti di devozione che piegano il corpo. Oggi, gli atti e le parole, i segni e i simboli, sono giunti al termine di tutti i termini. Colui che con i suoi occhi ha contemplato l’essenza in persona, quegli ha contemplato con i suoi occhi la totalità dei segni e degli indizi di tutte le Rivelazioni, mentre quello che ne conosceva attraverso nomi e qualificazioni ne era il contrario e l’opposto, quello che continuava a restare nascosto dietro un velo”. “O voi, esseri che popolate gli universi! Voi geni, uomini e angeli ! Sappiate che Mawlana è il resurrettore. Signore degli esseri, Signore che è l’esistemza assoluta, che esclude ogni determinazione esistenziale, perchè le trascende tutte. Egli apre la porta della sua Misericordia, e grazie alla luce della sua Conoscenza, fa in modo che ogni essere sia veggente, udente, parlante, vivente per l’eternitá”.
“Colui che sa ha il dovere di lodarLo e di ringraziarLo, anche se Egli trascende tutto ciò, perché Egli è lode a Se stesso, Egli è per Sua essenza Colui che conosce”.

Dopo questo, l’Imam pronunció una prima esortazione. Poi diede letturan della copia dell’epistola che comincia con queste parole: “Noi siamo gli eternamente esistenti al presente...”

A cura di genseki

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